Non mi parean men ampi né maggiori
che que’ che son nel mio bel San Giovanni,
fatti per loco d’i battezzatori;
Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, XIX, 16-18
Simoniaci e fonti battesimali a parte, il “bel San Giovanni” è il cuore della città di Firenze, ne rappresenta lo spirito, la memoria, ne condensa la storia.
Il Battistero è una delle opere architettoniche più importanti della città. Si tratta di un edificio ottagonale, rivestito di marmo sia internamente che esternamente, compreso il tetto piramidale e ricoperto all’interno da una magnifica cupola con scintillanti mosaici su fondo d’oro.
È l’edificio stesso a fornire il documento più attendibile, unico e incontrovertibile, delle vicende storiche che hanno portato alla sua conformazione odierna. Qui, per dirne una, è il monumento funebre del l’antipapa Giovanni XXIII, con la statua in bronzo dorato di Donatello.
Il laboratorio Geco nel 2013, in occasione dei restauri delle superfici marmoree esterne , ne ha curato il rilievo: realizzando prima una rete di inquadramento che fosse di supporto alle successive acquisizioni laser scanner.
La range map, composta da oltre 14 miliardi di punti ha una risoluzione molto elevata e costituisce un modello digitale del Battistero esplorabile e misurabile. Sono state acquisite le coordinate spaziali di ogni punto che definiscono forma e dimensione, nonché i valori cromatici della texture.
Il rilievo e stato intrapreso nell’ottica di fornire valido supporto a un vasto insieme di studi multidisciplinari, rendendo possibile, grazie alla completezza dei dati 3D registrati, la disamina sul modello tridimensionale di elementi di particolare interesse per la conoscenza delle tecniche costruttive dell’edificio ed il controllo delle sue condizioni statiche.
Questo rilievo, come gli altri realizzati da GeCo, svolge un ruolo attivo per la comprensione critica dell’organismo edilizio nei suoi molteplici aspetti (spaziali, strutturali, tecnologici ecc.), confrontandosi con gli altri ambiti di ricerca, cosi da suggerire nuovi spunti d’indagine e contribuendo alla verifica delle diverse ipotesi.
Chiudiamo ritornando a Dante che una seconda volta menziona il Battistero nella Commedia, tanto sentiva appatenergli questo luogo sacro, di celebrazioni e investiture.
con altra voce omai, con altro vello
ritornerò poeta, e in sul fonte
del mio battesmo prenderò ’l cappello;
Dante Alighieri, Divina Commedia, Paradiso, XXV, 7-9